Il "nuovo" Frisenna: da capitano a vice allenatore
Dopo tanti anni di parquet, passa alla panchina, iniziando come assistente di mister Sapinho. Andrea Frisenna ha chiuso a Mestre lo scorso 24 maggio, segnando anche una rete, la sua carriera da futsalista, ma nello sport col pallone a rimbalzo controllato, «Friso» rimane, passando dall’altra parte della “barricata”.
«È sicuramente un mondo diverso – spiega Andrea – perché non fai più fatica fisica, ma sicuramente ne fai a livello mentale: la concentrazione serve comunque. Io, ora, sto imparando il mestiere, affiancando il mister. Poi vedremo in futuro cosa succederà».
Com’è il rapporto con il nuovo tecnico?
«Finora, sicuramente, è una collaborazione positiva. L’impressione è stata ottima sin dall’inizio; lui è un martello sul lavoro, ci sono pochi tempi morti. Credo che sia l’ideale per me, iniziando ora questa esperienza».
E la nuova Olympia come ti sembra, ora che non sei più il capitano ma un mister?
«Anche la squadra mi è subito piaciuta; i ragazzi si sono presentati al meglio, anche a livello fisico. Si vede che anche durante le vacanze non si sono tirati indietro e hanno lavorato per essere in forma alla ripresa. Tutti stanno dando il massimo ed i giovani ascoltano molto. Siamo all’inizio, ma le prospettive sono sicuramente importanti».
Hai già prefissato un obiettivo per la tua carriera da allenatore?
«Nella mia testa ci sono almeno due stagioni a fianco del mister per imparare il più possibile e vorrei “studiare” a fianco suo. Preferisco, come insegna anche la nostra società, fare un passo alla volta. Iniziare coi giovani? Può essere, ma senza avere pretese di salire in alto, perché poi se si cade…»
Matteo Cristel, invece, ha ereditato la fascia da capitano.
«Matteo lo considero il mio “bocia”, perché è da tanti anni che sono con lui e nella sua figura l’ho sempre considerato come “capitan futuro”. Condividiamo le scelte al 99%, ci sentiamo tutti i giorni e sono convinto che sia la scelta giusta. Poi ha lo spogliatoio dell’Olympia è una garanzia e sarà sempre un punto importante di appoggio. E ovviamente anche dalla panchina potrò dargli una mano volentieri. La fascia lo aiuterà ad essere più saggio è meno fumantino. Respirare di più ed usare la testa».
FOTO DI MATTEO PILATI